Portale di Sessuologia - Direttore Scientifico: Dott. Prof. Giorgio BURDI

Settimanale Psicologo Roma : INSAZIABILE, INGORDA FAME DI VITA.

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PENSIERI DI UNA BULIMICA.

 



Così ogni giorno soffro di fame e sazietà,
Di tutto ghiotto e di ogni cosa privo.
William Shakespeare.



Sei di fronte a me, qui nella presenza, e immagine nella mente.
Sei ossessione costante, desiderio implacabile.
Fra me e te, magnetica tensione, implacabile attrazione.
Nell' aria il tuo odore, irresistibile,subdolo,
fonte continua di voraci appetiti.

Mi cerchi, ti cerco, mi chiami, mi apri le tue braccia,
mi ingurgiti nelle tue infinite spirali, mi ubriachi di te.
Possiedi la mia mente, ti impadronisci del mio corpo.
Lo divori, morso dopo morso. Mi appartieni, fame senza fine.

Entri in me, demoniaco amante,
entri nelle vene, nel sangue denso, nei respiri strozzati.
Ti fermi, amore, nelle mie viscere, le stringi con mani ciniche e sapienti,
godi del dolore, te ne nutri.

E rimani li, ingombrante..amata.. struggente presenza,
illudendo la mia solitudine di vuoti colmati, di sogni recuperati,
di colori riaccesi.
Ma come vento, mi attraversi,
come sabbia che scivola fra le mani, non resta di te nemmeno un granello.

Sei vita che esalta, rende folli,
sei desiderio incontenibile, implosione crescente.
Sei fatuo, sei cenere dopo il fuoco.

Sei nutrimento di sogni perpetui, deludenti attese,
cuore e stomaco che saturi fino allo strazio, tornano al deserto.
Sei albero senza foglie, uccello senza ali, cielo senza pioggia.
Sei vita che attraversa e scappa via, senza voltarsi indietro,senza pietà.

Ed io consapevole vittima, ma immemore ad ogni alba,
torno a cercarti, a reclamarti, a riempirmi di te,
dimentica di un impietoso passato.

E ogni attimo, ogni giorno, ogni anno, ogni nuova vita in me,
torni ad attraversarmi, senza nutrire il mio sangue.
Sei vita che non ama, tempo fermo in una stagnante pozza.

E in te è solo il buio della morte, non luminosa vitale speranza.
Sei tu, maledetto cibo, bulimica presenza.

Sei tu, malessere di una vita,
tu, amato,odiato compagno di tutti questi miei anni.

Tu, che ancora cavalchi il mio cuore rendendo cieca la ragione.
Tu, che, tuttavia, mi insegni il valore della vita.



Contenuti redatti da Giorgio Burdi




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